giovedì 19 maggio 2016

LA LEGGE SUL DOPO DI NOI, UN’OCCASIONE PERSA



La legge che era stata licenziata dalla Camera sembrava scritta almeno 70 anni fa ed aveva due elementi gravissimi che NON erano quelli su cui tutti, mostrando una grande miopia, si sono concentrati, come il trust e le polizze assicurative. 
Infatti questi due aspetti riguardano una fascia minimale delle persone con disabilità che, appartenendo il più delle volte a famiglie impoverite, non vengono minimamente coinvolte nel provvedimento. 
Ma soprattutto, prima dell’elaborazione di questo provvedimento, restavano SCELTE FACOLTATIVE: coloro che hanno patrimoni da gestire in favore del proprio familiare con disabilità devono poter approfittare di questa nuova norma ma anche percorrere strade diverse come procedere a vincoli di scopo o assicurare assistenza e rendita al proprio caro al di fuori di questa legge senza nessun obbligo di adesione, come peraltro fanno già diversi genitori che hanno patrimoni da gestire. 
La TRAPPOLA di questa legge è INVECE ben altro... una trappola molto grave, addirittura più grave di quanto commesso contro le famiglie con disabilità col famigerato nuovo ISEE
Questa proposta di legge, infatti, ha lo scopo prioritario di ridurre drasticamente i diritti esigibili delle persone con disabilità che, una volta approvata, diverranno a tutti gli effetti dei "cittadini minori", cittadini di serie B
Gran parte delle criticità della legge sono state oggetto di numerosissime proposte di emendamenti e l'impianto generale ne è risultato senz'altro migliorato. 
In particolare l'elevata criticità dell'art. 1 che aveva scambiato - chissà poi quanto in buona fede - la responsabilità genitoriale con la responsabilità assistenziale che è, invece, un dovere inalienabile dello Stato.
Però, e di fatto, la condizione della persona con disabilità con questa legge cambierà, e cambierà drasticamente perché con l'art. 4, comma 1, punto b), l’intervento istituzionale nell'emergenza assistenziale al di fuori della propria casa sta per diventare Legge dello Stato privando la persona con disabilità del proprio diritto inalienabile a non essere segregata allontanandola dal proprio tessuto sociale e soprattutto dal proprio ambiente familiare.
Indicativo il fatto che i pochi emendamenti proposti per cambiare quell'articolo hanno avuto parere contrario ai sensi dell'art. 81 della Costituzione. 
Ma qual’è l’articolo 81? 
Riguarda la modifica costituzionale introdotta dal Governo Monti sul VINCOLO DI PAREGGIO DI BILANCIO!  
Ebbene l'emergenza assistenziale della persona con disabilità per il governo è sottoposta al vincolo di bilancio!!! 
Questa cosa è di una gravità assoluta. 
In quell'articolo infatti, che interessa TUTTE le persone con disabilità, e quindi non solo quelle che sono prive del sostegno familiare, si afferma che l'emergenza assistenziale deve essere affrontata solo attraverso l'istituzionalizzazione perché non è economicamente sostenibile a domicilio! Eppure tutti sanno che i costi negli Istituti sono molto più alti a fronte di servizi ed assistenza minimi e spesso di scarsa qualità.
L'art. 4 (in particolare al comma 1, punto b) - che sta per passare senza alcun emendamento! - è testualmente il seguente: «Il Fondo è destinato all'attuazione degli obiettivi di servizio ….. e, in particolare, alle seguenti finalità: ….. b) realizzare interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza»
Attenzione perché questo articolo completa una serie di manovre legislative che in questi anni sono state orientate nel cercare di delimitare forzatamente ed incasellare in rigide categorie patologiche l'intervento assistenziale dello Stato. 
In questa categorizzazione l'elemento saliente è stato l'individuazione di precise condizioni patologiche che obbligassero lo Stato all'intervento: ovviamente tutto ciò che riguardava una carenza delle condizioni sociali era drasticamente esclusa. 
Ma tutti sanno bene che, invece, a parità di condizioni patologiche, è proprio l'elemento sociale quello che influisce maggiormente sulla condizione di emergenza assistenziale! 
Ebbene, con questa legge la condizione di emergenza assistenziale sarà 
  1. valutata esclusivamente a livello istituzionale ovvero nelle modalità che abbiamo conosciuto tutti fino adesso senza alcun coinvolgimento della persona con disabilità e della sua famiglia;
  2. per ogni categoria patologica verrà valutato un massimo di assistenza erogabile dalle istituzioni che, ridotta al minimo come ben sappiamo tutti, non permetterà alla persona con disabilità di permanere nel proprio ambito domiciliare
  3. qualora la condizione assistenziale a domicilio di quella persona sforasse, appunto, il limite massimo di assistenza possibile per la categoria patologica assegnata ed entrasse, quindi, in emergenza assistenziale, la persona con disabilità verrebbe coercitivamente istituzionalizzata perché l'intervento domiciliare in emergenza secondo i nostri legislatori non è sostenibile a causa del vincolo di bilancio.

Questa è la situazione attuale. 
Ecco perché questo provvedimento rappresenta un’occasione persa per i nostri legislatori che avrebbero avuto la possibilità di elaborare una norma che finalmente prendesse in carico la persona con disabilità, attraverso il sostegno a tutta la famiglia, per tutto l’arco della vita e non solo per il “dopo di noi”, esattamente come accade in ogni paese di area occidentale meno che – ancora una volta – in Italia!
Il provvedimento andrà probabilmente in Aula al Senato la prossima settimana e, se solo ci fosse una reale volontà politica – potrebbe ancora essere corretto per renderlo meno grave e vessatorio. 
E se ciò non accadrà sarà un’occasione persa soprattutto per le stesse persone e famiglie con disabilità di essere riconosciuti cittadini come tutti gli altri, con diritti costituzionali inalienabili e non un “problema” da risolvere con pochi spiccioli mascherando tutta l’operazione, come ormai siamo abituati, da legge di grande civiltà utile solamente a chi di queste norme – complici la disattenzione e la disinformazione di molti– fa unicamente un megafono mediatico con scopi meramente elettorali. 
Mentre le persone e le famiglie con disabilità italiane continueranno a soccombere sotto il peso dell’abbandono istituzionale…



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