PRESA IN CARICO E METODO McDONALD’S DEL PAZIENTE INTENSIVO
Una delle caratteristiche principali del Metodo McDonald's è la COARTAZIONE DELL'OFFERTA.
E' semplice capire che significa: basta provare ad entrare in un McDonald's con la voglia di mangiare un bel piatto di spaghetti aglio ed olio o una bistecca alla brace.
Non si può?
Ah...ci sono solo panini con hamburger e patatine?
Ok, però siccome ho la glicemia un po' alta preferirei che il panino fosse integrale e le patate fossero lesse e non fritte.
Ah....nemmeno questo si può?
Vabbè, allora mi adatto al panino con hamburger senza però salsa e aromi fra la carne e l'insalata, e già che ci siamo anche senza l'insalata.
No...non si può.
Al McDonald's puoi solo mangiare quello che altri hanno deciso che devi mangiare: se hai il diabete, problemi cardiaci o allergie...l’offerta non varia.
Però è un’offerta “personalizzata”, sicuro!
Perfettamente personalizzata sui LORO parametri di profitto, non certo sui bisogni dell’acquirente.
E questa, sembra assurdo, è anche la Sanità Esternalizzata ai privati. E funziona così sopratutto se ha a che fare con i malati più gravi: i pazienti intensivi e complessi per la quale “dovrebbe” essere inconcepibile applicare il metodo Mc Donald’s o anche solo immaginarlo.
Eppure lo hanno fatto.
Eppure lo fanno.
Sapete come?
Non ci crederete ma è semplicissimo: basta ridurre il malato ad un manichino.
Ed anzi!
Più si ha a che fare con la fragilità, le condizioni di elevata intensità sanitaria, la complessità di un malato più è FACILE.
Perché un malato del genere è un paziente indifeso, non si può ribellare, non può nemmeno protestare.
Quindi o resta immobile come un manichino, o viene reso immobile e sedato come un manichino, o cade in uno stato di assoggettamento e depressione tale che diventa un manichino.
L’unico ostacolo al metodo McDonald’s è….il caregiver familiare.
Questi caregiver familiari che si ostinano a parlare di rispetto e dignità per i loro congiunti che non vogliono vedere ridotti a manichini!
Questi caregiver familiari che arrivano perfino a ricordare ai vari professionisti il Codice Deontologico Professionale che chiarisce come il “prendersi cura” deve essere svolto “ nel rispetto della dignità, della libertà, dell’eguaglianza, delle sue scelte di vita e concezione di salute e benessere della persona assistita, senza alcuna distinzione sociale, di genere, di orientamento della sessualità, etnica, religiosa e culturale.
Astenendosi da ogni forma di discriminazione e colpevolizzazione!”
Questi caregiver familiari che si ostinano a rammentare che nell’ “agire professionale si stabilisce una relazione di cura, utilizzando anche l’ascolto e il dialogo, coinvolgendo, con il consenso dell’interessato, le sue figure di riferimento”.
Che continuano a scrivere dei memo, perfino sottolineandoli, per rammentare che “Il tempo di relazione è tempo di cura”.
Che ricordano ogni volta che occorre prestare “ particolare attenzione alla cura del dolore e del fine vita” ecc ecc.
Sono dei folli, degli illusi!
Non sanno, irrimediabilmente ingenui e visionari nel continuare a scorgere umanità anche in un malato molto grave, che nel metodo Mc Donald’s non esiste il Codice Deontologico per nessuna figura professionale, perché il Metodo Mc Donald’s ottiene il maggior profitto nell’ANONIMIZZAZIONE DEL PERSONALE e nella sistematica e continua ELIMINAZIONE del know how ed elevata competenza perché non produce profitto.
Perché il profitto si ottiene nel ridurre le “mansioni” a gesti ripetitivi che permettono immediate sostituzioni di chiunque in un qualsiasi contesto.
Del resto si sa che per curare un manichino basta un'automa.